Alcuni dei maggiori business network stanno perdendo identità per inseguire Facebook sul terreno delle funzioni “social”, come il famoso tasto “mi piace” o la multi-condivisione dei contenuti.
L’implementazione di queste applicazioni, se da un lato aumenta l’interazione fra gli utenti, dall’altro allontana questi network dal loro obiettivo strategico: generare contatti professionali. Contatti che poi l’utente dovrebbe riuscire a trasformare in contratti (clienti o fornitori).
Troppa interazione (click su links, articoli, video, conversazioni generiche) distrae gli utenti e non genera valore.
Come è possibile che una maggiore interazione non generi maggior valore? Il motivo è semplice: la maggior parte dei produttori di contenuti on-line sono operatori di marketing che pubblicano sempre e solo articoli e link ridondanti (es: come migliorare il tuo posizionamento in rete o come usare bene un social network …)
L’interazione nelle business community dovrebbe essere sempre strumentale ad un obiettivo aziendale. Spesso, invece, si trascorre la maggior parte del tempo a gestire attività di intrattenimento e contenuti “no profit“.
Ormai in alcuni network si parla di business, ma non si fa più business!
Questa scelta di deviare dal proprio modello di business incentrato sulla generazione di contatti a valore e, per alcuni, sul recruiting (domanda e offerta di lavoro) costerà carissimo a questi operatori che saranno assorbiti dal buco nero di Facebook.
Facebook è ormai la più grande piazza virtuale del mondo in cui si muovono 500 milioni di utenti, consumatori, imprenditori e professionisti.
Cosa succederà quando Facebook deciderà di implementare delle funzionalità specificamente rivolte al mondo business? Come potranno mai i business network competere con la massa critica e le economie di scala di Facebook?
Bisogna farsi una ragione che Facebook rappresenterà sempre di più una piazza globale e generalista dove chiunque potrà comprare e vendere un prodotto o un servizio, oltre a gestire le proprie relazioni personali. Ma sarà per forza di cose un operatore generalista. Ed è qui che i business network dovrebbero calare il loro asso nella manica: la nicchia.
Ormai solo la nicchia, la specializzazione paga. Rinunciarvi per inseguire Facebook è un errore strategico che preclude ogni possibilità di sviluppo ai network professionali. Non si può combattere una guerra sulla stesso campo di battaglia contro un nemico 100 volte più forte di te!
Bisogna cambiare il campo di battaglia!
Specializzazione, target millimetrico e strumenti dedicati alla trasformazione dei contatti in contratti. Questi sono gli asset di sviluppo dei network professionali. Qualsiasi altra direzione sarebbe fatale agli operatori del business networking che verrebbero nel tempo “risucchiati” nel buco nero del primo social network del mondo.
Per questo motivo H2biz*, sin dalla sua nascita, si è ritagliata un posizionamento specifico: un Premium HUB concentrato sulla generazione di fatturato attraverso strumenti operativi concreti: InfoCommerce, Cambio Merci, Gruppi d’Acquisto e Idee da finanziare.
Questa strategia preclude a H2biz la possibilità di diventare un network con cento milioni di utenti, ma garantisce redditività e valore per tutti i soggetti, anzitutto per gli iscritti.
Non è detto che quella di H2biz sia la strada giusta, ma probabilmente non è quella sbagliata!
Solo il tempo deciderà chi avrà fatto la scelta migliore.
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